Tel. 06 2156498 | Piazza Teofrasto, 16/17 – 00171 Centocelle – Roma | aperti dal martedì al venerdì dalle 8.30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19.30
il sabato  dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30 – Domenica e Lunedì chiusi

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Zaccaria: perché sarebbe utile all’ottica “un po’ di Italia”

L’imprenditore romano, titolare di un centro ottico a Centocelle, ha lanciato con un evento in ottobre un’iniziativa finalizzata a coinvolgere le aziende della filiera che puntano sui valori e la forza dell’italianità

«Affermare che un prodotto è al cento per cento italiano non rispecchia quasi mai la verità: ecco perché ho deciso di sostenere il concetto di “Un po’ di Italia”», spiega a b2eyes TODAY Umberto Zaccaria, titolare di Ottica Roberto a Centocelle, nella cintura sud est di Roma, che a ottobre ha coinvolto nella Capitale qualche decina di colleghi e alcune aziende per dare vita a un’iniziativa unica nel suo genere. «L’obiettivo è promuovere la commercializzazione dei prodotti italiani e comunque non di larga diffusione – aggiunge Zaccaria – All’incontro “Un po’ di Italia” è intervenuto anche un docente del calibro di Luigi Lupelli (nella foto, a sinistra, con Zaccaria), sono stati premiati operatori di lunga e riconosciuta esperienza nell’ottica ed è stato dedicato uno speciale ricordo alla memoria di Moreno Sereni: le aziende hanno avuto modo di comunicare ai presenti il loro vincente approccio al mercato, che diventa sempre più competitivo a fronte dei brand che si affidano prevalentemente all’e-commerce e di chi fa del prezzo basso la propria politica di vendita. Di fatto è stato un momento per riflettere e, se possibile, impostare nuove strategie commerciali, dando forza al valore dell’ottico e non solo dei marchi».

Secondo l’imprenditore romano il progetto va visto anche nella prospettiva di una rinascita dopo un anno difficile come il 2020. «Fatto in casa con amore: potrebbe essere il claim di questa attività, che vuole dare una chance in più a molti ottici italiani indipendenti e storici, ma anche proporsi come una forma di recupero delle periferie, dove generalmente prevalgono le grandi superfici commerciali», conclude Zaccaria.

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